lunedì 5 settembre 2011

SIRMIONE, punta Grò invasa da alghe putride e anguille morte

È allarme in questi giorni sulle coste di Punta Grò a Sirmione. Alghe in putrefazione, anguille morte e cattivi odori sono da qualche giorno un grosso problema. La denuncia arriva dal comitato locale per la tutela di Punta Grò, che ha fatto un sopralluogo ieri mattina in collaborazione con Legambiente e con il Parco delle Colline Moreniche. Le cause sono sconosciute ma la siccità e il relativo abbassamento del livello del lago non aiutano a migliorare. «Dal 21 agosto la situazione è andata peggiorando - spiega la presidente del comitato Laura Simeoni - oltre al visibile degrado della spiaggia assistiamo alla moria di anguille e altri animali. Da Pasqua ad oggi abbiamo trovato otto volatili morti per intossicazione. Ora l' Asl sta eseguendo controlli, ma occorre più attenzione e coinvolgimento da parte del Comune».
«Sarebbe opportuno - suggeriscono gli ambientalisti - procedere sia all'analisi delle acque sia al potenziamento dei cartelli, per evitare i casi in cui viene somministrato cibo non idoneo agli animali. Si dovrebbero inoltre installare contenitori chiusi per i rifiuti, così che i volatili, in particolare i cigni, non abbiano accesso».
Già ieri mattina un gruppo di persone del club «Gestione tempo libero» ha iniziato la rimozione delle alghe. «Siamo però contrari ad azioni indipendenti - evidenzia la presidente - occorre un maggiore coordinamento per evitare di peggiorare la situazione». Questo coordinamento, secondo il comitato, toccherebbe proprio al Comune. «Sarebbe utile stilare un protocollo di intervento locale da attuare in situazioni di emergenza. I volontari per lo più sprovvisti di mezzi hanno avuto difficoltà nel recuperare i volatili moribondi, non disponendo di imbarcazioni, attrezzature e luoghi dove custodire gli animali recuperati. Se il sindaco raccogliesse la disponibilità di altri soggetti, quali i pescatori, oltre a quella dei volontari e dei gruppi animalisti, si potrebbe pensare seriamente di costituire qualcosa di concreto, senza costi aggiuntivi per il Comune».

di S.MA. fonte: bresciaoggi.it

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