venerdì 19 marzo 2010

Vertici di Garda Uno sotto inchiesta

Indagati i vertici del consorzio Garda Uno, che gestisce l'acquedotto comunale di San Felice del Benaco, per l'epidemia causata dall'acqua infetta che colpì circa duemila persone nel giugno 2009. Il sostituto procuratore Paolo Abritti, della procura della Repubblica di Brescia, ha chiuso l'indagine e ha notificato un avviso di garanzia al presidente, al direttore generale e al responsabile del settore idrico del consorzio Garda Uno per "epidemia colposa".


Secondo il magistrato sono responsabili per l'epidemia di gastroenterite che colpì la popolazione del piccolo centro gardesano. Abritti accusa i vertici di Garda Uno spa, consorzio a totale partecipazione pubblica (i soci sono 24 comuni del garda e la Provincia), di imperizia, imprudenza, negligenza e inosservanza delle norme per la gestione dell'acquedotto. IN SOSTANZA per il magistrato l'epidemia si poteva evitare adeguando l'impianto e con la corretta manutenzione dell'impianto di distribuzione dell'acqua.

Tra una ventina di giorni, dopo aver interroga i tre indagati, Abritti procederà al rinvio a giudizio. Il presidente di Garda Uno è Mario Bocchio, sindaco uscente di Lonato, mentre il direttore generale è Franco Richetti. Il consorzio che gestiscono fornisce a circa 100 mila persone, che durantela stagione estiva diventano 500 mila. A questo punto è probabile che il comune di San Felice, come dichiarò nei giorni dell'epidemia il sindaco Paolo Rosa, si costituisca parte civile. Per oltre un mese, infatti, il piccolo centro del Garda visse momenti di autentica paura.

logo Garda UnoCentinaia di persone accusarono malori allo stomaco, dissenteria, vomito e gastroenterite. Un contagio collettivo che i tecnici dell'Asl imputarono subito all'acqua. Le analisi, in effetti, dimostrarono che l'acqua pubblica era contaminato da batteri e virus. Per questo motivo il sindaco emanò un'ordinanza e proibiva l'uso dell'acqua del rubinetto. E per settimane le famiglie di San Felice fecero scorte di acqua alimentare imbottigliata.

LA RABBIA dei cittadini fu tanta: vennero raccolte le firme per una petizione, si chiese l'aiuto di provincia e regione per salvare la stagione allora alle porte e venne costituito un comitato. Dopo alcune settimane le analisi dell'Asl rivelarono che le persone finite in ospedale con la gastroenterite era tutte vittime dell'acqua che conteneva batteri (in particolare il costridiumperfrigens) e altri microorganismi per l'uomo pericolosi.

Ci si accorse anche che l'acqua che veniva pescata dal lago di Garda era quella del fondo: in pratica, il pompaggio dell'acqua avveniva a pochi metri dal fondo del lago mentre sarebbe dovuto avvenire a circa metà altezza. Ora dunque la parola passa alla magistratura che dovrà appurare le (eventuali) responsabilità di Garda Uno.

da: In Milano, bresciapoint.it

martedì 9 marzo 2010

Canneti spontanei: volontari di guardia sulle rive del lago

Brescia e Verona alleate per difendere i canneti del Garda: ora l’accordo è ufficiale e può diventare operativo, dopo anni di lavoro che hanno visto coinvolti fin dal 2002 il Centro Rilevamento Ambientale di Sirmione e il Cnr, la Lega Navale, le associazioni ambientaliste, quindi l’assessorato provinciale all’ambiente, i comuni di Desenzano e Sirmione, il Consorzio dei Motoscafisti di Sirmione e, a breve, anche Padenghe e Moniga.
Domani, con un ritardo dovuto alle condizioni meteo e ai tempi per la firma costitutiva di questo nuovo «Coordinamento Canneti, avverrà la tradizionale «Giornata di pulizia» di queste preziose aree.
In questo periodo cominciano le nidificazioni di uccelli acquatici. Per questo motivo all’oasi di S. Francesco non saranno utilizzate imbarcazioni, e per i canneti del Vò, la barca della Lega Navale ormeggerà sarà esclusivamente lungo la spiaggia eseguendo le operazioni di carico e scarico del materiale raccolto senza avvicinarsi alla vegetazione. L’appuntamento è alle 9.30 di domani alla base della Lega Navale di Desenzano.
Tornando al protocollo per la gestione del canneto, che trova come interlocutore attivo anche il Comitato Parco Colline Moreniche, il 10 marzo alle 10.30 a Sirmione è in programma un tavolo tecnico sul progetto manutentivo, che includerà anche Padenghe e Moniga, e forse Manerba.
Come ha spiegato Gabriele Lovisetto, del comitato parco, «verranno fotografati e monitorati i canneti per poi essere sorvegliati dalle associazioni ambientaliste».

M.TO. fonte bresciaoggi.it