martedì 5 agosto 2008

1992: "SOS Garda, troppe seconde case". 15 anni di follia.


Articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 31 maggio del 1992.


Mentre un' indagine mette sotto accusa i piani regolatori, i docenti del Politecnico chiedono maggiori controlli.

Garda cementificato. L' allarme viene dalle piccole capitali del turismo: sul piu' grande lago italiano, i cittadini denunciano l' invasione di seconde case, residence, appartamenti e condomini. A cominciare dalla Valtenesi e da Padenghe, dove nella zona retrostante il complesso "West Garda" si sprecano le lamentele contro le nuove lottizzazioni. Altre colate di cemento stanno per arrivare in zona Ronchetta, sempre a pochissima distanza dalle acque. Mentre l' insediamento di ben 17 capannoni artigianali nella valletta di San Rocco viene definito "uno scempio". "Altro che Valtenesi verde . commenta il dottor Mario Pizzatti, consigliere dc di minoranza a Padenghe .. Qui si progetta di trasformare in area industriale una conca incontaminata. Ma ci preoccupano anche gli enormi condomini della piazza, i nuovi insediamenti di West Garda e le case che occuperanno la vasta zona verde vicino al lido di Lonato". "E uno scempio in piena regola . aggiunge Lucio Vezzola, altro consigliere dc . anche se perpetrato rispettando il piano regolatore". La protesta si e' estesa a tutta la Valtenesi. "Mai viste tante gru", dice Tullio Ferro, scrittore, pittore e giornalista di Desenzano. Contro l' avanzata del cemento hanno clamorosamente protestato nei giorni scorsi 127 cittadini della riviera: "Giocheranno sui tetti, i nostri bambini?", hanno chiesto in una lettera aperta al sindaco. Gli abitanti del quartiere delle Grezze lamentano in particolare la sparizione di un' area verde di circa 4 mila metri quadrati: verra' occupata da 36 appartamenti. "L' edificazione avviene in base ai piani regolatori approvati dai Comuni e dalla Regione", si difende il sindaco di Desenzano, Bruno Croveglia. La sua posizione e' condivisa da tutti i colleghi. Ma la splendida regione gardesana rischia cosi' di compromettere le sue ricchezze: l' ambiente e il paesaggio, base di un business turistico da 2.500 miliardi l' anno. Una conferma della cementificazione viene da una puntigliosa indagine del dottor Alberto Anselmi, segretario della Dc di Rivoltella. Nel decennio ' 80.90, solo a Desenzano, sono state rilasciate 2.436 licenze. E mentre la popolazione residente e' cresciuta solo di 889 unita' , i 2.436 appartamenti possono ospitare oltre 7 mila persone. Dunque, un esercito di seconde case: tra Desenzano e Sirmione se ne contano circa 10 mila. L' allarme e' rilanciato da uno studio dell' Associazione bresciana di ricerche economiche: il 48 per cento dei monolocali costruiti in tutta la provincia nel 1991 e' sorto nelle immediate vicinanze del Garda. "Per salvare il lago . hanno poi ammonito i decenti del Politecnico di Milano . occorre varare un unico piano paesaggistico, che coordini gli strumenti urbanistici comunali". "L' ambiente e' la nostra principale ricchezza . conclude Marcello Maruti, presidente dell' Apt di Brescia .. Bisogna tutelarlo nell' interesse di tutti". Ennio Moruzzi

lunedì 4 agosto 2008

Via alla raccolta firme per il «Parco del Garda»

Le associazioni rilanciano dopo il grido d’allarme di Legambiente Alto Lago.
Una legge di iniziativa popolare per la costituzione di due parchi regionali in Lombardia e in Veneto. È questa la proposta di alcune associazioni ambientaliste che stanno investendo le proprie energie in un ambizioso progetto: la nascita del “Parco del Garda” che comprenderà i comuni del lago e dell’entroterra da Salò ad Affi. Dopo le denunce di Legambiente sull’edilizia selvaggia sulle sponde del Benaco, interviene Emilio Crosato, riconfermato alla guida del comitato “Parco delle Colline Moreniche del Garda”.«Occorre mettere un limite alle nuove costruzioni - spiega - non solo per tutelare il paesaggio ma anche per i servizi che rischiano di diventare insufficienti. Mi riferisco per esempio alla raccolta dei rifiuti, ai liquami e ai problemi di viabilità». Per far fronte a queste nuove emergenze, il comitato ha deciso di fare squadra con le altre associazioni delle province di Brescia, Mantova e Verona in vista di un unico obiettivo: la nascita del Parco del Garda che comprenderà 18 comuni bresciani e 16 veronesi, a cui vanno aggiunti gli 8 mantovani che fanno già parte del parco del Mincio. Un’unica grande area, da Salò ad Affi fino ad arrivare al parco dell’alto Garda di cui fanno parte i comuni di Malcesine e Torri del Benaco. Si andrà così a tutelare l’area morenica di circa 120mila ettari abitata da oltre 300mila abitanti. Entro la fine della settimana si arriverà al testo definitivo della proposta di legge per poi partire con la raccolta delle firme a metà agosto. In questa impresa il comitato è supportato da un centinaio di associazioni del territorio. In Veneto si collabora anche con l’associazione “Salva Valpolicella” che raccoglierà le firme per la costituzione di un parco analogo. Il comitato è legato anche la campagna “Garda pulito, Mincio vivo” per interrompere lo scarico del depuratore di Peschiera nel fiume Mincio, le cui acque sono le più inquinate tra quelle analizzate da Legambiente. Sottolinea Crosato che «per sensibilizzare gli abitanti il prossimo anno organizzeremo una mostra itinerante nei comuni delle province di Brescia, Mantova e Verona. Esporremo foto storiche e attuali per vedere le trasformazioni del territorio avvenuti in questi ultimi 50 anni».

Sara Mauroner tratto da Bresciaoggi