giovedì 18 novembre 2010

RETE ANTIMAFIA di BRESCIA

In questi giorni a Brescia si sta svolgendo, nel disinteresse generale, un processo contro una ‘ndrina che utilizzava le discoteche del Basso Garda come base per i suoi traffici (droga, armi, prostituzione). Un gruppo di associazioni, preoccupate da quanto emerso durante il dibattimento, ha fondato la RETE ANTIMAFIA di BRESCIA. Ora vogliamo sensibilizzare il popolo della notte relativamente a tutto ciò, con un VOLANTINAGGIO DAVANTI ALLA DISCOTECA per mantenere alta l’attenzione su quello che è successo e potrebbe succedere di nuovo sulle rive del Garda!
 
RitrovoVENERDI’ 19 NOVEMBRE 2010 ore 23.30 al parcheggio del Biblò.

venerdì 24 settembre 2010

Domani c'è puliamo il mondo

domani anche sulle spiagge gardesane, partecipate a...

venerdì 23 luglio 2010

Lago di cemento

A Lonato in appena 8 anni sono stati urbanizzati 191 ettari di suolo, pari al 20% o, se volete, a 300 campi da calcio. In questa drammatica hit parade di sperpero di suolo, il Garda è in testa su tutte le altre aree lacustri della Lombardia. I dati elaborati dalla Regione Lombardia e presentati ieri a Desenzano da Goletta Verde di Legambiente, testimoniano l'andazzo di una politica urbanistica scriteriata che non ha eguali come ha dichiarato la portavoce ambientalista Barbara Meggetto.

IL COMUNE che è in testa a questa non invidiabile classifica è Moniga che ha consumato il 22%, del suo territorio, pari ad oltre 35 ettari, che sono davvero tanti per un piccolo comune. Alle spalle di Lonato in termini assoluti troviamo, inoltre, Desenzano che ha consumato 136 ettari (13%), sempre nel periodo 1999/2007 che è quello su cui ha elaborato i dati ufficiali la Regione. Seguono Manerba con l'incremento del 18%, pari a 704 ettari urbanizzati, quindi Sirmione con il 16% (646 ettari) e Salò con il 12% (378 ettari).

«Un'urbanizzazione - ha precisato Legambiente - che si può paragonare a quella di S. Donato Milanese con una differenza però sostanziale: che S. Donato è nell'hinterland milanese e non ha vocazioni turistiche e, inoltre, conta una popolazione residente ben maggiore, mentre Sirmione e Desenzano dovrebbero tenersi stretti i rispettivi territori altrimenti cosa offriranno tra qualche tempo ai turisti?».

«La colata di cemento per residenze e capannoni - ha aggiunto Barbara Meggetto - può avere una ragione nell'hinterland di Milano in quanto occorre offrire alla gente un tetto sopra la sua testa, ma a Desenzano o a Lonato che senso ha?»

Si diceva di una situazione drammatica alla quale sembra che gli amministratori locali non vogliano prestare attenzione. Dal 1999 al 2007 sono cresciuti oltre 630 ettari di superficie urbanizzata intorno alla sponda bresciana del lago di Garda, più di ogni altro lago lombardo. Un primato che insomma i comuni gardesani non riescono ancora a scrollarsi di dosso. E chissà con i futuri piani di governo del territorio se non c'è da attendersi una nuova definitiva colata di cemento, come hanno paventato i portavoce di Legambiente. Ad onor del vero il pgt di Sirmione approvato a fine anno scorso dalla giunta Mattinzoli ha saputo contenere di molto il territorio della penisola gardesana, mentre Desenzano è in attesa del varo del nuovo strumento: ma già fanno discutere alcune proposte che sono rimbalzate negli ambienti politici.

«I DATI forniti ci preoccupano - ha sottolineato Barbara Meggetto - l'urbanizzazione che abbiamo visto crescere in questi anni mette a repentaglio il paesaggio del Garda che più di ogni altro, in regione, vive di qualità. Il continuo depauperamento del poco territorio ancora disponibile è una minaccia non solo per l'ambiente e la sicurezza dell'area del lago, ma anche per il futuro turistico delle sue località più celebri. Il maggiore consumo, come si è notato è avvenuto nella zona bassa del lago, cioè dove c'è maggiore disponibilità di territorio su cui edificare».

Da notare che l'alto Garda registra una massiccia edificazione solo sul litorale perché, avendo un territorio alle spalle prevalentemente montuoso, non ha subìto giocoforza un'espansione maggiore. Magra consolazione. La Meggetto ha poi colto l'occasione dell'incontro di Desenzano per comunicare che la proposta di legge d'iniziativa popolare sulla creazione del grande parco regionale procede il suo cammino. Come si ricorderà lo scorso anno sono state raccolte oltre 7 mila firme perché il bacino del Garda possa essere tutelato e conservato alla stregua di un parco naturalistico. Tra breve, comunque, dovrebbe essere discussa dal consiglio regionale lombardo.

mercoledì 19 maggio 2010

Banchetti a Desenzano per la raccolta firme referendum "acqua bene comune"

Domenica 23 maggio , dalle ore 9 alle ore 13 in piazza Malvezzi e a Rivoltella in via Di Vittorio;

Sabato 29 maggio dalle ore 10 alle ore 12 in p.zza Concordia a S.Martino;

Domenica 30 maggio dalle ore 9 alle ore 13 a Rivoltella e dalle 9 alle 12 alle Grezze in p.zza A:Moro;

Domenica 6 giugno dalle ore 15 alle ore 18 al Parco del Laghetto;

Domenica 27 giugno dalle ore 9 alle ore 13 in p.zza Malvezzi e a Rivoltella.

mercoledì 12 maggio 2010

Operazione Tavina: blitz di Forza Nuova contro il cemento

Il movimento di estrema destra: «Scelte a danno della collettività»


Striscioni per denunciare tre interventi controversi sono stati esposti ieri a Salò, Gardone Riviera e Toscolano Maderno dai militanti di Forza Nuova, sezione di Brescia. E sabato 15, dalle 17 alle 20, presidio a Desenzano, per denunciare la speculazione edilizia sul lago.
«Abbiamo scelto tre situazioni simbolo, la Tavina, il borgo +39 e l’area ex Esso di Gardone Riviera - spiega Paolo Zattoni, il leader della zona -, in cui la politica locale ha abbandonato la difesa del territorio e dell’ambiente, a favore di un ritorno economico sotto forma di oneri di urbanizzazione. In pratica si fa cassa svendendo le aree e sostenendo la speculazione edilizia. Tutto ciò in barba ai già grossi problemi di viabilità, di depurazione e smaltimento, e del numero già enorme di case sfitte».
Sull’operazione Tavina a Salò, ancora da realizzare la posizione di Zattoni è questa: «Noi chiediamo il rispetto delle volumetrie esistenti e l’inserimento del progetto terme, con albergo e centro benessere, tale da avere un ritorno turistico ambientale e una tutela del verde adiacente».(S.Z. bresciaoggi.it)

giovedì 6 maggio 2010

SOS GARDA per l'acqua pubblica

SOS Garda aderisce al referendum che si oppone alla privatizzaizone del servizio idrico.

martedì 20 aprile 2010

Una domenica «nera»: gasolio nel rio e nel lago

San Felice. Non si è trattato di una perdita colossale, ma un piccolo corso d'acqua e lo stesso lago hanno dovuto incassare comunque un brutto colpo, ieri, per effetto di uno sversamento di idrocarburi. È successo a San Felice, e l'allarme è stato lanciato nella tarda mattinata da alcuni cittadini preoccupati dalla puzza che arrivava dal rio Davenago.
In pochi minuti si è verificata una mobilitazione per contenere l'onda inquinante rappresentata da gasolio, e in un primo tempo, mentre si piazzavano le barriere assorbenti lungo l'alveo del fiumiciattolo, si è pensato che il combustibile fosse uscito da un serbatoio interrato dell'ex «Mollificio bresciano» chiuso da tempo. Non era così; anche se la fonte inquinante era comunque nella stessa area.
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Salò, la polizia locale della Valtenesi, la guardia costiera, la protezione civile, il personale del Garda uno e i Volontari del Garda. «Siamo subito intervenuti con la polizia locale - spiega il sindaco Paolo Rosa -, e abbiamo attivato tutte le procedure di emergenza».
L'origine del flusso? A monte dell'ex Mollificio il Davenago era pulito, e da alcuni pozzetti della fabbrica dismessa si sentiva risalire un forte odore di gasolio. Così i vigili del fuoco sono entrati alla ricerca di una possibile falla, e per districarsi nei cunicoli dei sottoservizi hanno usato la mappa dell'Ufficio tecnico comunale. Poi, nel tardo pomeriggio e con la collaborazione del responsabile ambientale dell'azienda, è stata trovata la soluzione. Qualcuno era entrato abusivamente in una villetta disabitata da anni e direttamente confinante col Mollificio, e aveva staccato i tubi di alimentazione della caldaia causando lo sversamento di combustibile.

venerdì 19 marzo 2010

Vertici di Garda Uno sotto inchiesta

Indagati i vertici del consorzio Garda Uno, che gestisce l'acquedotto comunale di San Felice del Benaco, per l'epidemia causata dall'acqua infetta che colpì circa duemila persone nel giugno 2009. Il sostituto procuratore Paolo Abritti, della procura della Repubblica di Brescia, ha chiuso l'indagine e ha notificato un avviso di garanzia al presidente, al direttore generale e al responsabile del settore idrico del consorzio Garda Uno per "epidemia colposa".


Secondo il magistrato sono responsabili per l'epidemia di gastroenterite che colpì la popolazione del piccolo centro gardesano. Abritti accusa i vertici di Garda Uno spa, consorzio a totale partecipazione pubblica (i soci sono 24 comuni del garda e la Provincia), di imperizia, imprudenza, negligenza e inosservanza delle norme per la gestione dell'acquedotto. IN SOSTANZA per il magistrato l'epidemia si poteva evitare adeguando l'impianto e con la corretta manutenzione dell'impianto di distribuzione dell'acqua.

Tra una ventina di giorni, dopo aver interroga i tre indagati, Abritti procederà al rinvio a giudizio. Il presidente di Garda Uno è Mario Bocchio, sindaco uscente di Lonato, mentre il direttore generale è Franco Richetti. Il consorzio che gestiscono fornisce a circa 100 mila persone, che durantela stagione estiva diventano 500 mila. A questo punto è probabile che il comune di San Felice, come dichiarò nei giorni dell'epidemia il sindaco Paolo Rosa, si costituisca parte civile. Per oltre un mese, infatti, il piccolo centro del Garda visse momenti di autentica paura.

logo Garda UnoCentinaia di persone accusarono malori allo stomaco, dissenteria, vomito e gastroenterite. Un contagio collettivo che i tecnici dell'Asl imputarono subito all'acqua. Le analisi, in effetti, dimostrarono che l'acqua pubblica era contaminato da batteri e virus. Per questo motivo il sindaco emanò un'ordinanza e proibiva l'uso dell'acqua del rubinetto. E per settimane le famiglie di San Felice fecero scorte di acqua alimentare imbottigliata.

LA RABBIA dei cittadini fu tanta: vennero raccolte le firme per una petizione, si chiese l'aiuto di provincia e regione per salvare la stagione allora alle porte e venne costituito un comitato. Dopo alcune settimane le analisi dell'Asl rivelarono che le persone finite in ospedale con la gastroenterite era tutte vittime dell'acqua che conteneva batteri (in particolare il costridiumperfrigens) e altri microorganismi per l'uomo pericolosi.

Ci si accorse anche che l'acqua che veniva pescata dal lago di Garda era quella del fondo: in pratica, il pompaggio dell'acqua avveniva a pochi metri dal fondo del lago mentre sarebbe dovuto avvenire a circa metà altezza. Ora dunque la parola passa alla magistratura che dovrà appurare le (eventuali) responsabilità di Garda Uno.

da: In Milano, bresciapoint.it

martedì 9 marzo 2010

Canneti spontanei: volontari di guardia sulle rive del lago

Brescia e Verona alleate per difendere i canneti del Garda: ora l’accordo è ufficiale e può diventare operativo, dopo anni di lavoro che hanno visto coinvolti fin dal 2002 il Centro Rilevamento Ambientale di Sirmione e il Cnr, la Lega Navale, le associazioni ambientaliste, quindi l’assessorato provinciale all’ambiente, i comuni di Desenzano e Sirmione, il Consorzio dei Motoscafisti di Sirmione e, a breve, anche Padenghe e Moniga.
Domani, con un ritardo dovuto alle condizioni meteo e ai tempi per la firma costitutiva di questo nuovo «Coordinamento Canneti, avverrà la tradizionale «Giornata di pulizia» di queste preziose aree.
In questo periodo cominciano le nidificazioni di uccelli acquatici. Per questo motivo all’oasi di S. Francesco non saranno utilizzate imbarcazioni, e per i canneti del Vò, la barca della Lega Navale ormeggerà sarà esclusivamente lungo la spiaggia eseguendo le operazioni di carico e scarico del materiale raccolto senza avvicinarsi alla vegetazione. L’appuntamento è alle 9.30 di domani alla base della Lega Navale di Desenzano.
Tornando al protocollo per la gestione del canneto, che trova come interlocutore attivo anche il Comitato Parco Colline Moreniche, il 10 marzo alle 10.30 a Sirmione è in programma un tavolo tecnico sul progetto manutentivo, che includerà anche Padenghe e Moniga, e forse Manerba.
Come ha spiegato Gabriele Lovisetto, del comitato parco, «verranno fotografati e monitorati i canneti per poi essere sorvegliati dalle associazioni ambientaliste».

M.TO. fonte bresciaoggi.it

mercoledì 3 febbraio 2010

Borgo +39, il maxi-progetto ha il via libera

Mai visto un pubblico tanto folto al consiglio comunale di Toscolano Maderno: oltre un centinaio di persone, sedute anche per terra o sulle scale, con tifo «da stadio» nei momenti più caldi.
Si doveva votare l’approvazione definitiva del programma Borgo +39, un grosso intervento edilizio in riva al lago che prevede, fra l’altro, circa 200 appartamenti.
Il progetto è passato col voto della maggioranza, composta da Popolo delle Libertà, Udc e Lega Nord (ma un’esponente del Carroccio si è dissociata).
Nella serata sono state esaminate una cinquantina di osservazioni, alcune delle quali accettate. Sul portone, all’uscita, una bara, con un manifesto che annunciava «la morte del turismo», ucciso secondo qualcuno dalla vasta lottizzazione approvata. A mezzanotte, in corteo, la bara è stata portata a spalle fino al municipio.
QUESTI I NUMERI definitivi dell’operazione. L’ex oleificio, al centro dell’area interessata, ha una volumetria di 32.680 mila metri cubi, che il Piano regolatore consentiva di trasformare in 24 mila mc. alberghieri. Il programma ora approvato modifica tutto. Prevede infatti 40.200 mc. residenziali (equivalenti a 180-200 appartamenti), 6 mila per attività commerciali, bar, ristorante, piccoli negozi, e 12 mila per un albergo di tipo tradizionale.
Proprio quest’ultimo è la novità introdotta l’altra sera.
IN CAMBIO la Sailing Immobiliare srl di Milano, che fa capo agli Azzolini di Arco, e alla Edilquattro di Lorenzo Rizzardi, presidente del Circolo vela Gargnano, si impegna a realizzare una piazzetta, la ciclopedonale, l’ammodernamento del campo sportivo, lo spostamento della strada attuale, la palazzina servizi per il club velico, un bar e i servizi.
PARCHEGGI SU DUE PIANI: uno pubblico (sotterraneo) e l’altro di pertinenza delle case.
Sembra che, su richiesta dalla Amministrazione provinciale, l’impatto venga ridotto abbassando l’altezza degli edifici: tre piani, anziché cinque. L’intervento, da decine di milioni di euro, richiederà almeno cinque anni di tempo.
«È una lottizzazione speculativa, e noi siamo fortemente contrari - ha detto Giacomo Arrighini, di Vivi il cambiamento -. Qui non c’è bisogno di colate di cemento, e di altre seconde case. Lo stesso albergo verrà soffocato. Sull’argomento l’amministrazione comunale non ha voluto ascoltare la volontà dei cittadini».
Andrea Andreoli, dei Democratici: «Avremmo voluto, almeno, un impegno a non edificare più in collina. E, invece, niente da fare».
Il sindaco Roberto Righettini ha concluso: «Esiste un’area da bonificare, e l’intervento è il risultato di un’analisi profonda. Noi siamo stati eletti per decidere».

lunedì 11 gennaio 2010

Desenzano a rischio cemento

I promotori del Parco delle colline moreniche attaccano l’amministrazione sul documento urbanistico

«Il Piano di governo del territorio non è uno strumento dedicato esclusivamente all’edilizia e deciso dalla giunta ma un dispositivo di concertazione tra le esigenze e la volontà del cittadino e l’amministrazione da lui eletta». Lo sostiene il Comitato per il parco delle Colline Moreniche del Garda che apre il nuovo anno con un durissimo attacco alla giunta Anelli che, secondo l’accusa degli ambientalisti «rispetto alle altre amministrazioni, ha preferito il percorso del giocare a nascondersi, del negare ciò che l’esecutivo e i tecnici stavano invece preparando».
PER IL COMITATO PARCO il piano di governo del territorio desenzanese nasconderebbe parecchie insidie per la tutela dell’area del basso Garda. E rinfaccia alla giunta di centrodestra impegni e promesse solenni che «non hanno trovato poi conferma».
CITANDO IL PROGRAMMA elettorale della lista del sindaco, l’associazione ambientalista rimarca «le tante belle parole della classe dirigente». Il comitato ricorda inoltre una lettera inviata nell’agosto 2008 alle province e ai Comuni del Garda, per poter presenziare all’iter dei vari piani di governo del territorio, «Solo Desenzano non ci ha risposto. Dell’avvio del Piano di governo del territorio abbiamo appreso solo dalla stampa, e poi nel corso di un incontro pubblico in cui è stato presentato un preliminare».
Sono parecchie le decisioni già prese o in via di elaborazione (nel preliminare si parla fra l’altro di case per 3500 nuovi abitanti, e di una nuova urbanizzazione accanto al quartiere delle Grezze), che preoccupano il comitato parco. «L’antica ma sempre vigente legge 1497 del ’39 che vincola il territorio gardesano è praticamente ignorata. La delibera della Regione che dichiara l’area di Desenzano e sirmione di notevole interesse pubblico non è presa in considerazione. Il Parco locale del Monte Corno, a fronte delle mancate iniziative dell’amministrazione, è lasciato in stato di degrado ed abbandono. L’area del Vò - prosegue la protesta del comitato - è lasciata anch’essa in stato di abbandono, invasa da sporcizie, il Piano Casa ha autorizzato soprelevazioni fino a 14 m. di altezza e uno sconto del 20% sugli oneri d’urbanizzazione: Desenzano è l’unica sul Garda a essere tanto benevola». Infine, l’accorato appello finale, a «rivedete il piano casa e salvaguardare il territorio rimasto libero per le future generazioni».

fonte: bresciaoggi.it