mercoledì 10 settembre 2008

SIRMIONE. In vista del piano di governo del territorio gli operatori presentano le loro idee.

Pgt, ecco le proposte degli albergatori. Stop a nuovi hotel, ma più volumetrie per gli esistenti. La replica del Comune: «Richieste contraddittorie». Maurizio Toscano Il piano di governo del territorio di Sirmione comincia ad entrare nel vivo. Dopo la lunga parentesi occupata dalla presentazione pubblica delle sue linee guida da parte della giunta, il pgt comincia a suscitare le prime polemiche. Ad accendere le polveri di quello che si preannuncia a Sirmione un vespaio per via dell’intreccio di tanti interessi, è la proposta della locale associazione albergatori e ristoratori giunta sul tavolo del sindaco. Se non si può parlare ancora, infatti, di scontro tra le due posizioni, le divergenze di vedute, queste sì, sono notevoli. Come confermato dal presidente della categoria, Carlo Dalle Vedove, le proposte sono state frutto di una serie di incontri con gli associati che «hanno espresso la ferma volontà di rivedere alcune norme urbanistiche e migliorare la viabilità». Ma a testimoniare questa iniziale contrapposizione c’è la dichiarazione dell’assessore all’urbanistica, Pier Luigi Bianchi, che sottolinea come «l’amministrazione è pronta e disponibile a misurarsi con l’associazione ma è evidente però che, se l’obiettivo da tutti condiviso è quello di limitare nel nuovo pgt ulteriori insediamenti edificatori, da questo ne deriva che alcune scelte sono consequenziali e questo valga per tutti i cittadini e tutte le categorie di Sirmione». Parecchie sono, infatti, le proposte che hanno fatto storcere il naso a Bianchi. «Noto in queste proposte qualche contraddizione – rileva infatti l’assessore - come il chiedere da un lato di non modificare la capacità insediativia con aree per nuovi alberghi e contestualmente chiedere un incremento, per quanto riguarda l’indice di edificazione, delle strutture già esistenti; oppure chiedere, se si è già superato l’indice proposto, un ulteriore incremento pari al 20% della superficie lorda di pavimento. Lascia inoltre francamente perplessi la richiesta di consentire la modifica della destinazione d’uso di immobili residenziali alberghieri, solo se confinanti con strutture già esistenti». Il pacchetto di proposte, a detta di Bianchi, contiene, tuttavia, alcuni punti da verificare, «come nel caso di ampliamenti degli interrati che però potranno essere valutati nei limiti della struttura dell’edificio e non di quelli della proprietà». Altra proposta «discutibile» dell’associazione per Bianchi è infine quella di «ottenere un incremento volumetrico per passaggio a categorie superiori e contestualmente la richiesta di trasformare le strutture turistico ricettive esistenti in residenziali».

fonte bresciaoggi.it, 24 agosto

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